Peloro per il Sociale. Intervista a Lucio Cogode

La Nuova Peloro, sin dal primo giorno, si è assunta un vero e proprio impegno sociale. Come definiresti la vostra visione e missione in termini di responsabilità sociale?

Ci tengo subito a precisare che all'interno della società nessuno di noi fa distinzione tra "Nuova Peloro" e "Peloro per il sociale". I differenti nomi e loghi derivano solo da necessità organizzative, gestione del lavoro e, chiaramente, funzioni svolte.

Con volontà, determinazione ed impegno, in entrambe i settori vengono portati avanti dei progetti che, se differenti nella sostanza, si basano sugli stessi identici ideali, da sempre fondamenta del nostro club. Il calcio per noi é prima di tutto contatto umano e integrazione. Le decisioni, prese sempre all'unanimità, seguono un percorso di costruzione volto a soddisfare la comunità, prima ancora degli interessi societari. É così nell'attività calcistica, é così anche in quella sociale. In particolare in quest'ultima ci stiamo impegnando per poter rendere la collettività stessa promotrice delle nostre iniziative. Collettività indispensabile, senza la quale non saremmo in grado di ottenere i risultati.

Tante le iniziative sviluppate. C'è qualcuna al quale sei particolarmente legato in quest'ambito?

Non credo di avere preferenze a riguardo. Fare del bene fa stare bene, sempre e comunque.

Dovendo scegliere, probabilmente dico la prima. Vederla realizzata é stato per noi molto importante;

abbiamo capito che eravamo sulla giusta strada, ci ha dato la spinta per continuare a lavorare. Ci siamo mossi fin da subito con grande interesse e forza di volontà, e devo dire che i concittadini ci hanno dato un grande aiuto con un sostanzioso contributo.

Il vostro impatto si può già misurare a livello locale quanto internazionale, avendo preso parte alla campagna More Than Football. Quale può essere il ruolo del calcio per inviare determinati messaggi? Quale deve essere, secondo te, la funzione di una Associazione Sportiva Dilettantistica?

Il ruolo del calcio é fondamentale.

Il 90% delle mie amicizie é avvenuto all'interno di un rettangolo di gioco.

Il calcio sa coinvolgere, crea legami, accorcia le distanze. É una lingua che si parla in tutto il mondo. Purtroppo i modelli di riferimento non sono dei migliori, almeno in Italia. Bisogna andare oltre, e per farlo bisogna essere uniti. Spesso i problemi sociali all'interno del mondo dello sport, come ad esempio il razzismo, si risolvono con :"Non diamo peso a queste cose, é solo opera di 4 stupidi". Non é così! Bisogna sempre denunciare e dare voce ai propri diritti e alle proprie libertà.

Il calcio può fare questo e molto di più. Una società sportiva, piccola o grande che sia, deve nascere prima di tutto con l'obiettivo di creare un gruppo solido e unito, fondato su lealtà, solidarietà e rispetto, in grado di aprirsi alle realtà esterne e accogliere chiunque. Perché una squadra non é composta solo da chi gioca e chi sta in panchina. Ogni individuo é un pilastro della struttura, tutti ugualmente fondamentali. Il rapporto umano viene prima di ogni altra cosa. Riuscire a trasmettere tutto ció; questa é la funzione di una società!